Aldo Cibic si è affermato come progettista attraverso un percorso originale e articolato. A 24 anni era già nello studio di Ettore Sottsass come collaboratore, insieme a Michele De Lucchi, Matteo Thun e Marco Zanini. Due anni più tardi, nel 1980, Aldo Cibic ne diventava socio e, sempre con Sottsass, partecipava alla fondazione di Memphis, il collettivo di design e architettura attivo fino al 1987 e nato “per liberarsi del conformismo e della mediocrità che pervade il quotidiano”.
Aldo Cibic si è dimostrato fin dal suo primo progetto indipendente un potente innovatore. Alla fine degli anni 80 ha scelto non solo di progettare oggetti per la casa, ma anche di produrli e venderli precorrendo di molti anni l’idea del progettista-imprenditore. È nata così Standard, la prima collezione autoprodotta, proposta al pubblico nella sua casa loft di Milano.
Aldo Cibic ha un’idea istintiva del progetto, animata dall’intuizione e dalle emozioni, e che si muove al di fuori delle regole canoniche della composizione. Non ha mai proposto un linguaggio, né tantomeno uno stile, ha invece sempre usato più linguaggi e diverse forme espressive. L’obiettivo della sua opera non è mai stato fissare un riferimento o creare un genere, ma muovere energie, suscitare visioni, sviluppare idee.